Cóse de ‘na ‘òta [cose di una volta]
Dialoghi su tradizioni e storie nella campagna maceratese
Puntata 08 – Carnevale e i dolci tradizionali
Ecco a voi l’ottava puntata “Cóse de ‘na ‘òta”, il progetto video sulla vita e sulle tradizioni del passato della campagna maceratese del gruppo Pitrió’ mmia in collaborazione con il laboratorio di musica e poesia L’Orastrana.
In questa ottava puntata parliamo del Carnevale dei tempi andati, soffermandoci in particolar modo su quei piccoli grandi tesori della tradizione popolare che sono i dolci de Carnuà’ (prendete carta e penna!).
Partendo dalla descrizione della preparazione del forno, operazione che richiedeva vera e propria arte, Domenico Ciccioli, sua moglie Rosa Zafrani e Nelly Mariani ci danno la ricetta dei calcioni (li caciù’), sia nella versione al forno che in quella fritta, per poi passare agli scroccafusi, alle sfrappe (o fregnacce) e alle canestrelle (dette anche peccati).
Il tutto, ovviamente, nella versione che si faceva in quel di Petriolo di Macerata.
Questa precisazione potrà sembrare inutile, ma non dobbiamo dimenticare che la cucina non è tanto dissimile dalla musica popolare: basta spostarsi e la stessa ricetta subisce variazioni anche importanti negli ingredienti e nei modi di preparazione, spesso persino nel nome.
Come chicca finale della puntata, Domenico ci legge una sua poesia in dialetto sul Carnevale dei tempi andati intitolata “L’usanza de vallà'” (l’usanza di ballare).
Il saltarello, naturalmente.